Nei giorni di guerra, tanti ragazzi in Divisa salirono i sentieri delle nostre montagne verso l’oblio della prima linea. Anni dopo, cercando i segni del loro passaggio, seguimmo le stesse vie, animati dalla passione per la montagna e della storia

Lungo i sentieri accidentati immaginavamo questi soldati precederci con il nostro stesso passo e svanire man mano nel passato. Con lo sguardo fisso a terra, a volte d’improvviso ci si fermava per raccogliere una brocca dei loro scarponi, quasi invisibile tra i sassi e la terra smossa. Ogni brocca così trovata era unica e per noi preziosa perché nella sua minuta dimensione ed umile provenienza, ci avvicinava ai ragazzi che su quei sentieri ci avevano preceduto.

Con essi tanti altri oggetti, che con il tempo hanno permesso addirittura l’apertura di un piccolo Museo.